giovedì 21 febbraio 2008

Tè e musica


Che si fa in un piovoso e freddo pomeriggio di febbraio?
Io lavoro d'ago, bevo tè e ascolto Mozart, naturalmente.
Niente di meglio per lo spirito

lunedì 18 febbraio 2008

Per Helios

Grazie per il tuo commento saggio e pieno di ironia e sentimento, d'altronde sai scrivere benissimo, anche se non ti piace che ti venga detto...
C'è un libro che si intitola "Donne che corrono coi lupi" di Clarissa Pinkola Estés, una vera Bibbia per me, nella prefazione dice:
Siamo pervase dalla nostalgia per l'antica natura selvaggia. pochi sono gli antidoti autorizzati a questo struggimento. Ci hanno insegnato a vergognarci di un simile desiderio. Ci siamo lasciate crescere i capelli e li abbiamo usati per nascondere i sentimenti. ma l'ombra della Donna Selvaggia ancora si appiatta dietro di noi, nei nostri giorni, nelle nostre notti. Ovunque e sempre, l'ombra che ci trotterella dietro va indubbiamente a quattro zampe"
Non ti sembra che aderisca perfettamente a quello su cui abbiamo sproloquiato nel precedente post?

sabato 16 febbraio 2008

194, alcune considerazioni

Non penso che gli uomini siano inferiori a noi donne, credo fermamente, invece, che essendo noi un tutt'uno con madre natura e quindi cicliche, umorali, in sintonia con il giorno e la notte, con le lune,con la semina e con i raccolti, con il sangue mestruale e quello del parto, abbiamo una visione di vita e morte che si aggroviglia alle nostre vene e al nostro cervello. Il sesso maschile non possiede questo "terzo occhio", anche se alcuni di loro cercano di avvicinarsi al sentire femminile con estrema sensibilità.
Quindi, per continuare il discorso sulla 194, come si può spiegare a un uomo, veramente, cos'è un aborto? Nemmeno se quel grumo di cellule ce lo sfilasse lui dall'utero, con le mani piene del nostro sangue, potrebbe "ascoltare" il fluire delle parole che sgorgano dalla nostra mente, il dolore o il sollievo per una maternità incompiuta.
Io ho usufruito della legge sull'interruzione di gravidanza e me ne rallegro. Avevo già due figlie grandi e un lavoro, non potevo concedermi altro. Come posso pensare che le mie ragazze e tutte le altre donne in età fertile, tra i tanti drammi della vita, non possano almeno avere un pensiero in meno? Un figlio è per sempre, non come il "Trilogy", un figlio sarà il tuo pensiero fisso anche quando l'ultimo barlume di luce si spegnerà nei tuoi occhi.
Non voglio che i cattolici integralisti, i fascisti, i politici vuoti e stolti, i furbi, tocchino, nemmeno con la mente, i nostri corpi.
Il corpo di una donna è sacro, ed è sacro finché la donna stessa lo gestirà con consapevolezza e in piena autonomia.
Difendiamola questa legge, strenuamente, senza remore e senza compromessi. Nel corso degli anni ho sempre detto alle mie figlie che se fosse mai venuto il giorno in cui si fosse messa in dubbio la 194, io sarei stata quella in prima fila, disposta ad andare in carcere, e lo dicevo con il sorriso sulle labbra, incredula.
Beh, eccomi qui, sono pronta.

giovedì 14 febbraio 2008

sabato 9 febbraio 2008

Aborto e legge 40 - Anni '60-'70: gli albori

Ho 57 anni, e lo specifico perché è imprescindibile per raccontare della mia giovinezza agli albori degli anni '70. Allora si mormorava, non si dispiegava la voce come adesso, non si facevano ancora cortei, gli uomini, quelli adulti si intende, ti guardavano con disprezzo quando fumavi per strada, le minigonne li facevano impazzire, ma per loro rimanevi sempre una puttanella, i rapporti sessuali erano qualcosa che non si raccontava nemmeno all'amica del cuore, figurarsi quindi se rimanevi incinta! Il passo successivo, nel 90% dei casi era il matrimonio. Ma, c'era un ma, certamente, le ragazzine-bene e le signore ricche, scopavano a rotta di collo, tanto l'Inghilterra era vicina, lì si abortiva e nel giro di 24 ore si tornava a casa. L'Inghilterra? L'aereo? Ma siamo matti! Un volo a Londra costava una cifra, chi poteva solo immaginare di fare una cosa simile? E la clinica per abortire? Parliamo di milioni! Che rimaneva ? Ma che sciocchezza, le "mammane" no!? Quelle che ti mettevano sul tavolo di cucina e ti infilavano un ferro da calza per sistemare la questione e magari ti perforavano l'utero. Oppure i consigli delle altre donne, le docce fredde (al massimo ti beccavi un raffreddore), gli infusi di prezzemolo, le irrigazioni con intrugli non meglio specificati.
Mi ricordo ancora, ero una ragazzina, un giorno in cui mia madre e mia zia parlavano di un argomento futile, gossip per capirci. Mina, (sì, la cantante) era incinta! Mia zia, fiera puritana, si scaldava nella conversazione, le si imporporava il collo e una vena si gonfiava a dismisura, nel lessico familiare la chiamavamo "vena d'oro", insomma era indignata perché quella zozzona era incinta di un uomo sposato, e si teneva questo figlio del peccato con estrema disinvoltura! Naturalmente qualche anno dopo ho scoperto che la zia in questione a 19 anni era rimasta incinta del suo fidanzato e si era dovuta sposare. La dice lunga no?
Il seguito a più tardi.

mercoledì 6 febbraio 2008

Il telegiornale mi fa male


Che pollastra! Per la mia maledetta fretta ho perso il testo che ho inviato poco fa all'Osservatore Romano, a proposito degli ultimi bla-bla-bla del papa-re.
Oggi se ne è uscito fuori che non bisogna essere attaccati ai beni terreni.
Allora ho mandato una mail all'Osservatore dicendogli se il Santo Padre, mentre parla, riflette che il costo del suo abito, molto probabilmente, è tanto quanto tutto il mio guardaroba e che se Gesù Cristo decidesse di rifarsi una passeggiata sulla terra e vedesse lui e tutto il suo seguito conciati in quel modo si farebbe delle gran risate. Pensate che mi risponderanno?
Staremo a vedere.
Sempre vostra.
Luz

domenica 3 febbraio 2008

Bassa pressione


E' una umida, triste, grigia, piovosa, orrida, deprimente, inconcludente, giornata anzi domenica di febbraio. Scusate se non ho più scritto, avrei voluto tanto ma le giornate mi sono sfumate tra le dita ed eccomi qui, anche io orrida e deprimente Luz!
Sono giorni bui e privi di senso, non so proprio se ce la farò ad emettere suoni dalla mia gola, è come se fossi muta, di lingua e di cervello. A caso: i feti vanno rianimati e il papa ringrazia i medici, i ragazzi, stranieri o italiani si ammazzano di botte, gli operai, italiani o stranieri, muoiono sul lavoro, si parla delle scene di sesso di Nanni Moretti, Baudo fa il festival di Sanremo, i politici sono dei gran buffoni, il Cavaliere impazza ed è un vero verme strisciante, a me va solo di starmene dentro casa e a non ascoltare, a fare le mie cose, ma senza ascoltare, senza domande e risposte. Vorrei coltivare rose e peonie, leggere il cielo e le stagioni, parlare con leggerezza ed invecchiare con gioia. Ma non posso, no proprio non posso, io sono una di quelle dei tempi "la classe operaia va in paradiso", che cazzo ci sto a fare in un giardino di rose e peonie, anche se lo vorrei con tutte le mie forze?