sabato 12 luglio 2008

Lo so, sto facendo un casino

Ho deciso di trasferirmi su un blog nuovo di zecca.
Per chi vorrà seguirmi il nuovo indirizzo è:


WWW.COMEILPANEACOLAZIONE.BLOGSPOT.COM

lunedì 2 giugno 2008

Blackout


Giorni fa, a Bologna, in un pomeriggio piovoso, vicolo Bolognetti, la festa del libro al quartiere S.Vitale. Siamo entrati in un cortile con chiostro, dove era in atto un incontro con Gianni Celati ed altri scrittori emiliani. Che bello, ho ascoltato parole poetiche, parole parole, che rotolavano felici nelle bocche e che parlvano delle grandi case editrici, ne parlavano male, erano parole arrabbiate, poi c'erano le parole dolci delle poesie e le mani battevano il consenso per quelle parole belle!

Serena mi ha regalato un libro, perché lì c'erano anche quattro banchetti di librerie piccine picciò. E' un libro di Gianluca Morozzi, giovane, del '71, anche lui bolognese. "Blackout" si intitola, e l'inizio fra digrignare i denti per la ferocia, poi entrano in ballo altri personaggi. Tomas, per esempio, sedicenne che vuole fuggire ad Amsterdam con la sua ragazza, per non entrare nel tunnel "felice" dei propri genitori, bancari, felici appunto, perché hanno accettato i compromessi della società, ma poi dentro (poveri illusi) hanno mantenuto intatti sogni, gli atteggiamenti new age, i tatuaggi. Forse io non sono così diversa da questi genitori, ma il posto in banca nel '73 l'ho rifiutato e il lavoro al Sindacato dei bancari l'ho lasciato per imbarcarmi in un'avventura che mi avrebbe portato a lavorare due anni nel Terzo Mondo, che poi non se n'è fatto nulla perché ho incontrato "Marco grosse scarpe e poca carne, Marco cuore in allarme" e abbiamo messo su famiglia, ma sempre pencolando tra la miseria e il riso. Bè insomma, tutta questa tirata per dire che in quel chiostro, tra Serena e Carmelo, sono stata così bene, con tutte quelle parole che giravano e giravano, e ora me le ritrovo in questo libro che ho letto ancora poco e non so se mi piacerà per intero, ma che avrà sempre il profumo di un pomeriggio bolognese.

domenica 11 maggio 2008

Post senza titolo

In questo mondo
di guerra e violenza
anche i fiori
piangono... e noi
continuiamo a credere
che sia rugiada

Jim Morrison


domenica 4 maggio 2008

Dal passato e tuttavia ancora presente...

"Per esempio? Be', per esempio, che cosa significa essere un uomo. In una città. In un secolo. In transizione. In una massa. Trasformato dalla scienza. Sotto il potere organizzato. Soggetto a tremendi controlli. In una condizione determinata dalla meccanizzazione. Dopo il recente fallimento di radicali speranze. In una società che non aveva nulla della comunità e che svalutava la persona... per la moltiplicata potenza delle cifre che rendevano il sé trascurabile. Che spendeva miliardi in armamenti contro nemici stranieri, ma che non era disposta a pagare niente per un po' d'ordine in casa propria. Che permetteva crudeltà e barbarie fin nelle proprie grandi città. Allo stesso tempo, la pressione esercitata da milioni di esseri umani che hanno scoperto cosa possono sforzi e pensieri concertati insieme. Come i megatoni d'acqua plasmano gli organismi sul fondo del mare. Come i flutti levigano le pietre. Come i venti scavano le scogliere. Il bellissimo supermacchinario che apre una nuova esistenza a innumerevoli esseri umani. Gli negheresti tu, il diritto di esistere? Gli chiederesti di faticare e morire di fame mentre tu ti godi deliziosi Valori Vecchio Stampo? Tu, tu stesso sei figlio di questa massa e fratello di tutti gli altri. Oppure sei un ingrato, un dilettante, un idiota. E' così che stanno le cose, Herzog, pensò Herzog, visto che vuoi un esempio.

Saul Bellow, Herzogh, 1964

lunedì 28 aprile 2008

La fine...

Alemanno sindaco, si può aggiungere qualcosa?

mercoledì 23 aprile 2008

25 aprile - Sacrario di Marzabotto

"Incassata fra le scoscese rupi e le verdi boscaglie della antica terra etrusca. Marzabotto preferì ferro, fuoco e distruzioni piuttosto che cedere all'oppressore. Per 14 mesi sopportò la dura prepotenza delle orde teutoniche che non riuscirono a debellare la fierezza dei suoi figli arroccati sulle aspre vette di Monte Venere e di Monte Sole sorretti dall'amore e dall'incitamento dei vecchi, delle donne e dei fanciulli. Gli spietati massacri degli inermi giovanetti, delle fiorenti spose e dei genitori cadenti non la domarono ed i suoi 1830 morti riposano sui monti e nelle valli a perenne monito alle future generazioni di quanto possa l'amore per la Patria"
(8 settembre 1943 - 1 novembre 1944)

Domani Marco ed io partiamo per Bologna e il 25 saremo a Monte Sole per portare un fiore e mangiare un bel panino con la salsiccia alla faccia di chi vorrebbe sopprimere il 25 aprile (leggi Gustavo Selva) o non farci cantare "Bella ciao" (vedi sindaco di Alghero).

giovedì 17 aprile 2008

Un libro per salvarci l'anima

Cosa può esserci di più bello di un libro che, quando lo chiudi ti lascia il gusto di un'intera tavoletta di cioccolato sciolta in bocca, e vorresti riaprirlo subito per rileggerlo ancora?