sabato 16 febbraio 2008

194, alcune considerazioni

Non penso che gli uomini siano inferiori a noi donne, credo fermamente, invece, che essendo noi un tutt'uno con madre natura e quindi cicliche, umorali, in sintonia con il giorno e la notte, con le lune,con la semina e con i raccolti, con il sangue mestruale e quello del parto, abbiamo una visione di vita e morte che si aggroviglia alle nostre vene e al nostro cervello. Il sesso maschile non possiede questo "terzo occhio", anche se alcuni di loro cercano di avvicinarsi al sentire femminile con estrema sensibilità.
Quindi, per continuare il discorso sulla 194, come si può spiegare a un uomo, veramente, cos'è un aborto? Nemmeno se quel grumo di cellule ce lo sfilasse lui dall'utero, con le mani piene del nostro sangue, potrebbe "ascoltare" il fluire delle parole che sgorgano dalla nostra mente, il dolore o il sollievo per una maternità incompiuta.
Io ho usufruito della legge sull'interruzione di gravidanza e me ne rallegro. Avevo già due figlie grandi e un lavoro, non potevo concedermi altro. Come posso pensare che le mie ragazze e tutte le altre donne in età fertile, tra i tanti drammi della vita, non possano almeno avere un pensiero in meno? Un figlio è per sempre, non come il "Trilogy", un figlio sarà il tuo pensiero fisso anche quando l'ultimo barlume di luce si spegnerà nei tuoi occhi.
Non voglio che i cattolici integralisti, i fascisti, i politici vuoti e stolti, i furbi, tocchino, nemmeno con la mente, i nostri corpi.
Il corpo di una donna è sacro, ed è sacro finché la donna stessa lo gestirà con consapevolezza e in piena autonomia.
Difendiamola questa legge, strenuamente, senza remore e senza compromessi. Nel corso degli anni ho sempre detto alle mie figlie che se fosse mai venuto il giorno in cui si fosse messa in dubbio la 194, io sarei stata quella in prima fila, disposta ad andare in carcere, e lo dicevo con il sorriso sulle labbra, incredula.
Beh, eccomi qui, sono pronta.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Bellissima alla potenza ennesima, la prima tua frase.

Sarò con te.

Anonimo ha detto...

bello

helios ha detto...

Luz, penso proprio che tu abbia torto. Penso che gli esemplari femmine della specie Homo sapiens sapiens siano antropologicamente superiori agli individui maschi. E' proprio una questione di genere. La storia dell'umanità è stata caratterizzata da un segreto fondamentale gelosamente custodito per millenni dalle vestali di un rito profondo: l'amore. Amore che è un sentimento, anzi: una visione e sensazione (insieme) del mondo. Fin dalle origini, inoltre, dai più lontani fondamenti della specie è stata la donna a possedere la consapevolezza del rapporto di causa ed effetto fra atto sessuale e concepimento. Un rapporto a lungo coatto ma sempre in raltà desiderato perchè creativo e generatore del nuovo che nasce dall'unione di geni differenti. Non maschile e femminile necessariamente. Però diversi. Un rapporto che è diventato ben presto progetto e processo insieme. Mentre il progetto dell'uomo/maschio puntava, nella migliore delle ipotesi e solo molto più tardi, a generare guerrieri ed eredi. E' questo il segreto atavico che l'uomo/maschio ha ignorato a lungo. E che in parte ignora ancora perchè non può capirlo completamente. Sapevano da subito, le donne/madri ciò che stava avvenendo. Ciò che cresceva e si sviluppava in grembo. Intanto lui, l'uomo/maschio cacciava, raccoglieva, coltivava, cercava nemici da combattere, studiava il cielo e il mondo fisico. Senza accorgersi (e come poteva?) che il segreto della creazione del mondo era lì, da sempre, in un ventre di donna segnato dal suo seme inconsapevole. Il matriarcato, se mai ci fu, era una società androcentrica. Fu soprattutto questo il potere numinoso, sociale e politico diremmo oggi, legato al mistero della nascita di nuovi membri dell'orda/clan/famiglia/società. E' vero. Le donne guardano, sentono, interpretano, vivono grazie al terzo occhio. Qualcuno lo chiama cuore. Altri sentimento. Quando l'uomo/maschio ha saputo; quando gli è stata offerta la rivelazione (solo di questo fu colpevole un'Eva); quando ha capito qual era il suo insostituibile ruolo nella nascita del mondo, allora ha muscolarmente capovolto i rapporti di forza piegando in senso patrifocale la realtà familiare, dunque sociale. Nasce così l'uomo/padre. E' nato così questo mondo. Da alcuni giorni vedo un problema. Scienziati hanno trasformato una cellula femminile in uno spermatozoo in grado di fecondare un'ovocellula. Oggi, fra non molto, sarà possibile per due donne generare una nuova vita dotata del patrimonio cromosomico di entrambi i genitori femmine senza che l'uomo/maschio svolga alcun ruolo necessario. Vedo anche un futuro popolato di sole donne. O quasi. Dipenderà dalla volontà socialmente, politicamente ed economicamente dominante. Spero dominerà l'amore. Da uomo/maschio confesso che non vedo controindicazioni. Solo un confortevole Eden.

Valen ha detto...

Non sto qui a discutere sulla superiorità, ma sono per la complementarità fra i sessi e quindi sarò al tuo fianco se ci sarà bisogno in prima fila.
semplicemente un uomo