sabato 9 febbraio 2008

Aborto e legge 40 - Anni '60-'70: gli albori

Ho 57 anni, e lo specifico perché è imprescindibile per raccontare della mia giovinezza agli albori degli anni '70. Allora si mormorava, non si dispiegava la voce come adesso, non si facevano ancora cortei, gli uomini, quelli adulti si intende, ti guardavano con disprezzo quando fumavi per strada, le minigonne li facevano impazzire, ma per loro rimanevi sempre una puttanella, i rapporti sessuali erano qualcosa che non si raccontava nemmeno all'amica del cuore, figurarsi quindi se rimanevi incinta! Il passo successivo, nel 90% dei casi era il matrimonio. Ma, c'era un ma, certamente, le ragazzine-bene e le signore ricche, scopavano a rotta di collo, tanto l'Inghilterra era vicina, lì si abortiva e nel giro di 24 ore si tornava a casa. L'Inghilterra? L'aereo? Ma siamo matti! Un volo a Londra costava una cifra, chi poteva solo immaginare di fare una cosa simile? E la clinica per abortire? Parliamo di milioni! Che rimaneva ? Ma che sciocchezza, le "mammane" no!? Quelle che ti mettevano sul tavolo di cucina e ti infilavano un ferro da calza per sistemare la questione e magari ti perforavano l'utero. Oppure i consigli delle altre donne, le docce fredde (al massimo ti beccavi un raffreddore), gli infusi di prezzemolo, le irrigazioni con intrugli non meglio specificati.
Mi ricordo ancora, ero una ragazzina, un giorno in cui mia madre e mia zia parlavano di un argomento futile, gossip per capirci. Mina, (sì, la cantante) era incinta! Mia zia, fiera puritana, si scaldava nella conversazione, le si imporporava il collo e una vena si gonfiava a dismisura, nel lessico familiare la chiamavamo "vena d'oro", insomma era indignata perché quella zozzona era incinta di un uomo sposato, e si teneva questo figlio del peccato con estrema disinvoltura! Naturalmente qualche anno dopo ho scoperto che la zia in questione a 19 anni era rimasta incinta del suo fidanzato e si era dovuta sposare. La dice lunga no?
Il seguito a più tardi.

1 commento:

helios ha detto...

Carissima Luz, a questo proposito ti invito, se non l'hai già fatto, a vedere il bellissimo film di Mike Leigh "Il segreto di Vera Drake". Un capolavoro di quattro anni fa che tratta magistralmente il tema dell'aborto proprio nella società inglese degli Anni 50.Una storia drammatica, come del resto richiede un tema così profondamente tragico, basata su un segreto che verrà svelato solo alla fine della storia. Storia trasversale che si dipana lungo un piano verticale, attraversando ambienti socialmente ed economicamente molto diversi. Il percorso narrativo segue anche un itinerario orizzontale interno ad una famiglia appartenente alla piccolissima borghesia artigiana, scossa da sussulti interni legati al conflitto padri - figli e al desiderio di ascesa sociale entrambi bruscamente interrotti dalla scoperta devastante del "segreto". Un grandissimo narratore Leigh capace come in questo caso di produrre cinema puro. Mostruosamente brava Imelda Staunton, attrice inglese semisconosciuta al grande pubblico ma che vanta partecipazioni non insignificanti in film come "Freedom writers", "Shakespeare in love", "La dodicesima notte" e altri. Del film di Leigh si potrebbe parlare per ore ma mi fermo qui.